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lunedì 27 gennaio 2014

Addio a Carlo Mazzacurati

E’ di pochi giorni fa la triste notizia della morte di Carlo Mazzacurati, uno dei più validi registi del cinema italiano, scomparso il 22 gennaio all’età di 57 anni anni. Da tempo malato, l’avevamo visto per l’ultima volta in pubblico lo scorso Novembre, quando ricevette all’ultimo Torino Film Festival il Premio alla Carriera. Tenevamo d’occhio il suo cinema da diverso tempo: grande appassionato di Cinema e presidente della Fondazione Cineteca di Bologna, è stato un grande appassionato di Stanlio e Ollio da tempi non sospetti. Direi ancora di più, Mazzacurati è stato uno dei pochi, fra i grandi registi, a citare espressamente la Coppia come modello per alcuni personaggi dei suoi film. Oltre ad aver inserito una sequenza di una loro comica nel film Vesna va Veloce (1996) – la protagonista si guardava The Music Box in televisione - recentemente aveva dichiarato di averli presi come modello per un altro lungometraggio, La passione (2010), con Silvio Orlando e Giuseppe Battiston; o meglio, descrivendo il personaggio di Orlando, un produttore in crisi, disse: “Non ha una struttura psicologica, nel senso che è determinato da quello che fa di volta in volta. Una specie di testa vuota, come accadeva nelle comiche finali. Non a caso incontra il suo Ollio della situazione, che è Giuseppe Battiston, sono Stanlio e Ollio alle prese con una cosa più grande di loro, addirittura mettere in scena il Vangelo. Quindi nell’approccio al personaggio non sono partito da una sofferenza reale, ho cercato di seguire il copione, la messa in scena e l’Arte della commedia”. Da questo nobilissimo tentativo, Mazzacurati ha seguito una falsariga di personaggi a “due”, come gli era già successo ne La lingua del Santo (2000), con Albanese & Bentivoglio, un film con diverse situazioni da “comica finale”, nell’applauditissimo “Il toro” (1994), con Diego Abatantuono e Roberto Citran, e il già citato La passione, con la “coppia” Orlando-Battiston.
Mazzacurati ci ha lasciato un ultimo film, "La Sedia della Felicità" (una sorta di libero adattamento de "Il Mistero delle 12 Sedie")
, che ha dichiarato essere il più comico e spensierato dei suoi lungometraggi; sicuramente per noi sarà l'ultimo regalo.

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