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domenica 7 ottobre 2012

Introduzione alla storia delle voci di Stanlio & Ollio...


Oggi parliamo del celeberrimo doppiaggio italiano che tanto ha contribuito al successo della coppia Stanlio & Ollio in Italia, la cui storia e cronologia non pochi studiosi hanno cercato di raccontare, inclusi noi Figli del Deserto.

Quello che introduciamo è una riduzione del documentario che Benedetto Gemma ha realizzato più di dieci anni fa sulla base delle ricerche - sudate, lunghissime, estenunanti, entusiasmanti e non ancora concluse - che abbiamo fatto in questi anni.

Ciò che più ci si chiede è il perché Stanlio e Ollio siano stati doppiati con quest'accento esotico "inglese" sin agli inizi degli anni '30, quando il fascismo faceva in modo che il doppiaggio italiano fosse rigidamente in italiano 'pulito', senza eccezioni; eppure il successo fu così immenso che già all'epoca nessuno pensò mai di doppiarli diversamente (per fortuna). In seguito, le riedizioni dei loro film negli anni successivi hanno visto alternarsi numerose coppie di doppiatori, di cui la più famosa è indubbiamente quella composta da Alberto Sordi, praticamente ad inizio carriera, e Mauro Zambuto, figlio del regista Gero e voce principale di Mickey Rooney, i quali contribuirono alla tipica e riconoscibile caratterizzazione vocale di Stanlio e Ollio: il "magro" parla con una voce piagnucolosa, di testa ed in falsetto; il "grasso" con un'imponente voce da basso; le voci si adattano alla presenza fisica della coppia comica piuttosto che ai toni originali, praticamente invertiti, come ebbe anche a notare Walter Chiari quando incontrò Stan e Oliver dal vivo nel 1950.



Quindi, tornando al quesito principale: perchè Laurel & Hardy vennero doppiati in quel modo così buffo?
La risposta è scritta nella storia del cinema, quando, nel 1929, la coppia dovette, per esigenze commerciali, passare dalla produzione di film muti a quella di film sonori.
Con i film muti era semplice conquistare il mercato estero: bastava cambiare in montaggio le didascalie esplicative.
Con un film sonoro si presentava il problema del linguaggio e quindi dei limiti di esportazione di un film in lingua inglese. La post-sincronizzazione (poi chiamata "doppiaggio") non era ancora allo stato dell'arte (si faceva in maniera alquanto grossolana) e la sottotitolazione non era gradita al grande pubblico, spesso analfabeta (che non leggeva neanche le didascalie dei film muti; tanto o erano poche o c'era qualcuno che le leggeva per loro!) .

Davanti a quest'ostacolo e a fronte del successo della coppia in tutto il mondo, conquistato grazie ai silents, era impensabile -soprattutto per il produttore Hal Roach- perdere così di punto in bianco quella enorme fetta di pubblico.